Maggiore consapevolezza.. un nuovo inizio

Maggiore consapevolezza.. un nuovo inizio

Eccomi tornato dalle vacanze , sono tornato dopo aver  preso una bella pausa dal blog visto il periodo stressante in cui tutti siamo andati incontro.

Quello che abbiamo vissuto  durante la quarantena è stato sostanzialmente un momento che ci ha portato a doverci confrontare con tutto quello che ci circondava,a ripensare al nostro vissuto,gli affetti e necessariamente la qualità della nostra quotidianità che in quel periodo così strano necessariamente è finita in frantumi.

Ciò a cui credo molte persone sono andate in contro ,come nel mio caso,è il fatto di iniziare ad attuare un processo di analisi critica della nostra personalità,della nostra vita in tutte le sfaccettature augurandoci che una volta ultimato tutto saremmo andati incontro a un nuovo inizio.

Io in generale sono sempre una persona molto riflessiva quindi per me è assolutamente normale nei momenti di criticità o meno, di fermarmi e ragionare a mente fredda su tutto ciò che mi gira per la testa.

Ciò di cui vorrei discutere riguarda la moda in sè, io sono sempre stata una persona che ama sperimentare,cambiare spesso,modificare,provare nuovi stili estrapolati da riviste o da foto dei social.. ed è così che proprio sui social sono incappato in un profilo di organizzatrice di armadi/decluttering: la pratica di liberarsi di tutto ciò che è superfluo per mantenere solo ciò di cui veramente noi necessitiamo.

Seguendo piano piano ho iniziato ad assimilare questa “filosofia di vita” per cui se uno vuole comprare qualcosa deve ragionare riguardo all’utilità,la qualità e soprattutto se si immette nell’armadio un qualcosa di nuovo necessariamente se ne deve eliminare un’altro inutilizzato.

La mole di abiti che compriamo, è stata chiara e lampante nel momento in cui siamo rimasti confinati entro le nostre quattro mura senza possibilità di sfoggiare tutti i capi “inutili”che si impiegano anche solo nel caso delle feste,uscite ma anche nel corso stesso delle nostre giornate.

Ed ecco che cosa potrebbe destarci dall’acquisto compulsivo:  la qualità dei capi acquistati. se noi osservassimo più  attentamente le etichette degli abiti noteremmo che almeno la metà delle cose disponibili in un negozio presentano una componente acrilica,di poliestere… che in ogni caso sono tutte fibre non naturali che insomma la nostra pelle non apprezza molto.

Questo problema non è assolutamente legato solo alla filiera del fast-fashion, molti capi di lusso infatti presentano queste fibre artificiali, durante però una sessione di shopping parlando con una mia amica mi sono reso conto della quantità di abiti che annualmente compriamo  tutti nei fast-fashion visto il basso prezzo e la varietà di scelta, e di come ormai la società in cui viviamo ci stesse portando a indurre in questo circolo vizioso di necessità indotte che ci portano a scegliere la quantità vs la qualità.

Ed ecco che pian piano vediamo quasi un ripetere della stessa tattica pubblicità impiegata negli anni ’50 e ben evidenziata dalla pop art americana, se noi osserviamo bene anche nel nostro periodo storico ormai gli oggetti divengono strumento di “elevazione sociale”,inoltre siamo legati ad un problema di accumulo,di possesso piuttosto che invece di comprare qualcosa che seriamente ci gratifichi.

Tutti le nostre esigenze sono sfalsate e finiamo quasi per creare un culto dell’oggetto,rimanendo prigionieri delle nostre stesse azioni e questo non c’entra nulla con la moda perchè come diceva Karl Lagerfeld : La moda non è né morale né immorale .. è fatta per tirare su di morale.

La moda deve essere libertà, il modo in cui vestiamo ci deve rappresentare al 100% o almeno all’ 80% perchè se no stiamo vivendo la vita di qualcun’altro.

Inoltre, essendo grandi consumatori, bisogna  ricordare che molti di questi brand,ma anche quelli di importanti firme, insomma non rispettino una politica etica, per quanto riguarda i lavoratori  e noi necessariamente la alimentiamo  (perchè senza la nostra richiesta non vi sarebbe la necessità del lancio di 24 collezioni annuali , in fondo ne basterebbero 2 o 4 massimo se si volessero anche le pre-fall).

Tutti siamo vittime e carnefici  di questo circolo,ma dobbiamo renderci conto che è sbagliato perchè non necessitiamo di cose sempre nuove oltre al fatto che a livello ambientale non certo stiamo aiutando.

Ecco perchè ragionando ho pensato quale potesse essere una soluzione per tutti coloro che sono abituati a non spendere un capitale o semplicemente vogliono togliersi uno sfizio, una soluzione pratica e veloce.

La soluzione più semplice è il Vintage o il Second Hand , in Italia non è molto sviluppato ma vi assicuro che invece bisognerebbe assolutamente valutarlo anche perchè si possono trovare capi di ottima qualità a modici prezzi.. inoltre con tale meccanismo siamo eticamente giusti perchè tutto ciò che noi compriamo non è stato prodotto  ma noi gli diamo nuova vita, spesso inoltre sono oggetti che provengono esclusivamente da rimanenze di magazzino quindi praticamente nuove.

Questo non vuol dire che non dobbiamo più comprare cose nuove ma semplicemente dovremmo essere più critici nelle nostre scelte, essere liberi anche di dire ogni tanto di no così anche rivalutando più i rapporti umani che in questi mesi chiusi in casa ci sono tanto mancati.

Vi parlo  di ciò perchè questo è il periodo più pericoloso dell’anno : il periodo dei saldi che per gli shopping-addicted è il più rischioso perchè veramente si compra di tutto,cose inutili,cose che rimarranno col cartellino per mesi e paccottiglie quindi quest’anno bisognerebbe comprare con più spirito critico senza farci soprafarre dagli illusori “affari”.

Molti negozi gonfiano i prezzi pre-saldi o mettono in saldo collezioni passate, rimanenze di magazzino compiendo quindi operazioni di marketing non proprio pulite.

Il profilo che ho iniziato a seguire è quello di Giulia Torelli che come mostra genuinamente come funziona la mente di uno shopping addicted durante il suo periodo di tentativo di redenzione, diviso tra il voglio comprare tutto il negozio, ogni capo in tutte le 20 tonalità e la parte razionale che ci frena dicendoci che non ci servirebbe proprio nulla.

Io per esempio ho notato che per me era diventato come un anti-stress, un palliativo, un qualcosa da fare per colmare una mancanza o semplicemente perchè ero annoiato,stressato.. pian piano rendendomene conto sto cercando di ridurre ciò anche se come ogni amante della moda capisco che si vorrebbe avere/acquistare  mezza collezione di molti brand.

Ho notato sempre però anche come certe cose che noi magari vorremmo alla follia nel momento in cui divengono nostre ci danno un labile  momento di felicità per poi perdere velocemente valore ai nostri occhi seppure le adoriamo.

Personalmente sul blog ho sempre fatto trasparire l’attenzione a attività piccole,varianti assolutamente ottime che tutti potremmo sfruttare quando necessitiamo dobbiamo solo cambiare la nostra mentalità e il nostro modo di guardare le cose.. apprezzando maggiormente tutto ciò di cui disponiamo.

Questo non significa assolutamente che dobbiamo annullarci no significa semplicemente cercare di essere la versione migliore di noi stessi,e credo soprattutto che ora come ora quello che si desidera di più è di essere liberi di essere,vivere,sognare..senza alcun limite.

Di seguito vi scrivo alcuni shop che ho individuato e che potrebbero fare al caso vostro :

TORINO vintage shop(quelli che per ora ho visionato):

  • Char.ly Vintage andf Flowers -Via Giuseppe Pomba, 29
  • Humana Vintage -Via Pietro Micca, 14
  • Sagome Azzurre, Via Asietta 7

PARMA vintage shop: questi due li ho trovati sul blog di Giulia Torelli( tra l’altro sul suo profilo instagram trovate anche negozi vintage a Milano) e ho avuto modo di farci un salto durante il mio breve soggiorno :

  • Les Chats – via Nazario Sauro 12/g
  • Lover Lover – via Nazario Sauro 14/c

MILANO : ( aggiornamento dopo tour estivo)

  • Humana : Via Dogana, 3 ; Via Vigevano, 32; Via Edmondo de Amicis, 43
  • Libraccio : Alzaia Naviglio Grande, 26
  •  Bolognesi Mauro: Ripa di Porta Ticinese, 47 ( negozio misto abbigliamento firmato ,arredamento)
  • Mercato Papiniano ( sabato mattina) e Mercato Via crema ( venerdì mattina )
  • Old star vintage :  Via Piacenza, 7
  • Cavalli e Nastri : Via Brera, 2
  • Madame Pauline : Foro Buonaparte, 74

ONLINE SHOP:  

Ci sono numerosi negozi che coi saldi o meno permettono di scovare capi di buona fattura a modici prezzi :

  • Yoox
  • Vestiare collective
  • Rinascente ( coi saldi trovate delle chicche anche magari se vi serve qualcosa per cerimonie o feste)
  • Depop ( un account molto carino con una selezione molto particolare: second.life.vintage)
  • Etsy ( su cui molti degli artisti dei passati articoli vendono)
  • Renoon ( vintage, ecosostenibile, brand )

Spero che questo articolo possa tornarvi utile , pian piano che troverò magari nuovi negozietti vi aggiornerò.. a presto con nuove novità.. Js

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